11 Dicembre 2025

Ultimi momenti della nave da pesca cinese Lu Yan Yuan Yu 010, affondata dalla Marina argentina per pesca illegale nelle acque argentine.

Nel 2016, la Guarda Costiera argentina (Prefectura Naval) ha affondato il Lu Yan Yuan Yu 010 (una nave da 66 metri) al largo di Puerto Madryn, in acque argentine. La nave ignorò gli avvisi radio, sparò colpi di avvertimento aerei e tentò di speronare la pattuglia argentina. Fu colpita con proiettili nel scafo per fermarla. Tutti i 32 membri dell’equipaggio (cinesi) furono salvati: 4 dalla Guarda Costiera, 28 da un’altra nave cinese vicina. Nessun morto. L’incidente è documentato in video ufficiali argentini e confermato da BBC, Guardian e Xinhua. La Cina protestò, ma riconobbe la pesca illegale nella Zona Economica Esclusiva argentina.

Le flotte cinesi di pesca a distanza (distant-water fleets) sono le più grandi al mondo, con oltre 2.700 navi che operano in tutti gli oceani. Sono visibili dallo spazio grazie alle luci usate per attirare i pesci (come calamari) di notte: un’astronauta NASA le ha fotografate nel 2025, descrivendole come “punti luminosi” che formano “città galleggianti”. Queste flotte sono accusate di pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata (IUU), che ha depleto le scorte ittiche, danneggiato ecosistemi marini e colpito economie locali in America Latina. Ad esempio, al largo dell’Ecuador (Galápagos) e dell’Argentina, le flotte cinesi hanno ridotto le catture per i pescatori locali del 99% in alcune zone, con impatti su specie come calamari, tonno e pesci profondi. L’ONU avverte che ciò può portare al collasso delle pescherie.

Oltre a questa flotta ombra, possiamo aggiungere la malattia Huanglongbing (HLB o “citrus greening”), un batterio (Candidatus Liberibacter asiaticus) originario del sud della Cina, scoperto lì negli anni ’20. È stato introdotto accidentalmente in Florida nel 2005 tramite il vettore, un insetto invasivo asiatico (Asian citrus psyllid). Ha devastato l’industria degli agrumi: la produzione di arance è crollata del 75-80% dal 2005, con oltre il 90% degli alberi infetti e il 95% dei grove (piantagioni) colpiti. Anche se tuttavia non ci sono prove per ricondurre l’evento ad un’introduzione “sospetta” o deliberata dalla Cina. L’industria valeva 9 miliardi di dollari, ora è in crisi, con ricerche in corso per varietà resistenti.

Nel giugno 2025, due cittadini cinesi (Yunqing Jian, 33 anni, ricercatrice all’Università del Michigan, e il suo fidanzato Zunyong Liu, 34) sono stati accusati dal Department of Justice USA di cospirazione, contrabbando, false dichiarazioni e frode sui visti. Hanno portato illegalmente negli USA il fungo Fusarium graminearum (che causa “Fusarium head blight” o “wheat blight”) attraverso l’aeroporto di Detroit nel luglio 2024. Il fungo è classificato come “potenziale arma di agroterrorismo” e causa miliardi di danni annui a grano, orzo, mais e riso. Liu lo aveva nascosto in bustine nel suo zaino per usarlo in un laboratorio dell’Università del Michigan; Jian riceveva fondi dal governo cinese. L’arresto è avvenuto dall’FBI, e il caso è in corso. Se rilasciato, avrebbe potuto danneggiare i raccolti del Midwest, inclusa la Michigan.

L’emerald ash borer (Agrilus planipennis) è un coleottero invasivo nativo della Cina nord-orientale, Russia orientale, Corea, Giappone e Taiwan. Introdotto accidentalmente negli USA negli anni ’90 (probabilmente via pallet di legno cinese), è stato rilevato per la prima volta nel 2002 in Michigan. Ha ucciso centinaia di milioni di frassini (ash trees) in foreste e aree urbane, con perdite stimate in miliardi di dollari. In 22 stati USA e province canadesi, ha eliminato il 98% dei frassini in alcune foreste in soli 6 anni, alterando ecosistemi (riducendo biodiversità e favorendo specie invasive). Non c’è prova di introduzione intenzionale, ma l’impatto è catastrofico.

La Cina è responsabile del 20-30% della pesca globale, ma le sue flotte sono leader nell’IUU, con sovvenzioni statali che incoraggiano l’espansione. Oltre ai casi sopra, ha esportato patogeni e specie invasive via commercio. Molti paesi (USA, Ecuador, Argentina) hanno risposto con quote, ispezioni e biocontrollo (es. vespe parassitoidi dalla Cina contro l’emerald ash borer), ma l’impatto persiste: l’ONU stima che l’IUU causi 23 miliardi di dollari di perdite annue. Pochi passi globali sono stati sufficienti, ma ci sono sforzi crescenti (es. SPRFMO in Pacifico meridionale).

di Tepid

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