11 Dicembre 2025

Trump ha preferito il Qatar rispetto a Netanyahu?

Il 9 settembre 2025, le forze armate israeliane hanno condotto un attacco aereo nel quartiere Leqtaifiya di Doha, in Qatar, mirando a senior leader di Hamas (tra cui Khalil al-Hayya, capo negoziatore, e Zaher Jabarin) che si stavano riunendo per discutere la proposta di cessate il fuoco di Trump.

L’attacco ha colpito un complesso residenziale protetto dal governo qatariota, uccidendo 6 persone (tra cui il figlio di al-Hayya, un manager dell’ufficio di Hamas e un agente di sicurezza qatariota), ma i leader principali di Hamas sono sopravvissuti.

Israele ha confermato l’operazione come “precisa” e giustificata per i legami dei leader con l’attacco dell’7 ottobre 2023, ma è stata condannata globalmente come violazione della sovranità qatariota (alleata chiave degli USA) e rischio per i negoziati su Gaza.

Trump ha reagito duramente: su Truth Social ha definito l’attacco “non utile agli obiettivi di Israele o dell’America”, ha telefonato al premier qatariota per scusarsi e ha forzato Netanyahu a chiamare l’emiro del Qatar per porgere scuse formali e promettere che “non accadrà di nuovo sul loro suolo”.

Questo ha creato un’apertura diplomatica: Trump ha usato l’incidente per pressare Israele a cooperare con il suo piano di pace (un “20-point plan” annunciato a fine settembre), sospendendo operazioni militari israeliane a Gaza per dare spazio ai negoziati. Ha anche emesso un ordine esecutivo per garantire la sicurezza del Qatar (simile a un Article 5 NATO), in cambio del loro ruolo nel convincere Hamas.

Risultato: il cessate il fuoco è entrato in vigore intorno al 10-13 ottobre, con rilascio di ostaggi israeliani (20 vivi e corpi di altri) in cambio di ~2.000 prigionieri palestinesi, ritiro parziale IDF da Gaza e aiuti umanitari. Trump ha mediato con Qatar, Egitto e Turchia, elogiando pubblicamente questi paesi ma ignorando Netanyahu in alcuni annunci.

Netanyahu ha assunto un “sostegno incondizionato” da Trump, ma ha sbagliato: l’attacco a Doha ha irritato Trump, che ha legami economici e strategici stretti con il Qatar (base USA Al Udeid, affari familiari dei Trump). Questo ha costretto Israele a concessioni, riducendo il suo controllo sul processo (es. ritiro IDF dal 70% di Gaza, piano per disarmare Hamas con supervisione internazionale).

Analisi da fonti come BBC e NYT indicano che Netanyahu ha guadagnato “guadagni militari tattici” (es. indebolire Hamas) ma ha perso influenza diplomatica, con Trump che ora guida il processo e minaccia di riprendere le ostilità solo “se dico io”. La coalizione di Netanyahu (con ultranazionalisti) è divisa, e il piano include elementi come uno “stabilization force” internazionale che Israele vede come rischio.

di Tepid

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