14 Dicembre 2025

Siria e Israele verso l’impossibile: accordo in vista

Israele e Siria stanno lavorando a un possibile accordo di pace storico, con l’obiettivo dichiarato di raggiungerlo entro la fine del 2025. Secondo quanto riportato da Channel 14 e confermato da fonti siriane, i negoziati — finora condotti in gran parte in modo riservato — avrebbero già prodotto una bozza di intesa che prevede il ritiro di Israele dalle aree siriane occupate dopo l’8 dicembre 2024, in particolare nella regione delle Alture del Golan.

Uno degli elementi più simbolici dell’accordo sarebbe la trasformazione delle Alture del Golan in un “giardino della pace”, un’area demilitarizzata e condivisa, con garanzie internazionali, destinata a diventare un modello di cooperazione post-conflitto. L’idea, sostenuta da mediatori regionali e internazionali, mira a disinnescare una delle dispute territoriali più longeve del Medio Oriente.

Il contesto è particolarmente delicato: Israele ha occupato le Alture del Golan nel 1967 e le ha annesse nel 1981, una mossa riconosciuta solo dagli Stati Uniti nel 2019. Tuttavia, dopo il crollo del regime siriano e il vuoto di potere lasciato da Bashar al-Assad, la situazione sul terreno è cambiata radicalmente. Le nuove autorità siriane, guidate da Ahmad Sharaa, sembrano ora disposte a una normalizzazione dei rapporti con Israele, anche sotto la pressione di attori regionali come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Sebbene i dettagli dell’intesa siano ancora in fase di definizione, l’ipotesi di un accordo diretto tra Israele e Siria rappresenterebbe una svolta epocale, paragonabile agli Accordi di Abramo o ai trattati di pace con Egitto e Giordania. Restano però forti incognite, soprattutto sulla restituzione integrale del Golan, che Israele considera strategico sia dal punto di vista militare che idrico.

La comunità internazionale osserva con attenzione: un’intesa tra i due Paesi potrebbe ridisegnare gli equilibri nel Levante e aprire nuovi scenari di stabilità nella regione.

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