Negli ultimi giorni, decine di città italiane sono state attraversate da manifestazioni pro Palestina, in risposta all’escalation del conflitto in Medio Oriente e al blocco della Freedom Flotilla da parte della Marina israeliana. Cortei, sit-in e flash mob hanno coinvolto migliaia di cittadini, studenti, sindacati e associazioni, chiedendo il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.
Tra le iniziative più simboliche, spicca quella di Catania, dove la bandiera palestinese è stata appesa all’ingresso della Cattedrale di Sant’Agata, in Piazza Duomo. Il gesto, fortemente evocativo, è stato promosso da attivisti locali e sostenuto da diverse realtà civiche e religiose, come segno di solidarietà e di denuncia contro le violenze in corso a Gaza.
La piazza, cuore pulsante della città, si è trasformata in un luogo di raccoglimento e protesta. Centinaia di persone si sono radunate per ascoltare testimonianze, leggere i nomi delle vittime civili e chiedere un intervento diplomatico più incisivo da parte dell’Italia e dell’Unione Europea. Alcuni manifestanti hanno portato cartelli con la scritta “Catania è con Gaza” e “Stop al genocidio”, mentre gruppi di studenti hanno organizzato letture pubbliche e performance artistiche.
Anche in altre città, da Milano a Napoli, da Bologna a Palermo, si sono svolte manifestazioni analoghe, con cortei che hanno attraversato i centri storici e occupazioni simboliche di spazi pubblici. A Roma, un gruppo di attivisti ha esposto una bandiera palestinese davanti al Parlamento, mentre a Torino è stato organizzato un presidio permanente in Piazza Castello.
Le mobilitazioni italiane si conformano ad un clima europeo di crescente pressione civile, con proteste in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Il dibattito politico si fa più acceso, e molti chiedono al governo italiano di prendere una posizione più netta sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla sospensione degli accordi militari con Israele.
A Catania, intanto, la bandiera continua a sventolare sulla facciata della Cattedrale, diventando per alcuni un simbolo di resistenza e di speranza.
