La tensione tra Israele e Iran è sfociata in un conflitto aperto, con raid aerei israeliani che hanno colpito siti nucleari e militari iraniani. L’attacco, avvenuto nella notte, ha provocato la reazione immediata di Teheran, che ha lanciato oltre 100 droni verso Israele.
L’attacco israeliano e la risposta iraniana
Israele ha utilizzato 200 aerei da combattimento, sganciando più di 330 munizioni su oltre 100 obiettivi strategici in Iran. Tra i bersagli principali, il sito nucleare di Natanz, dove si trovano le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. Il governo israeliano ha dichiarato di aver colpito il cuore del programma nucleare iraniano, eliminando anche alti ufficiali militari e scienziati nucleari.

L’Iran ha risposto con il lancio di droni e missili, mentre il ministro della Difesa iraniano ha definito l’attacco israeliano una “dichiarazione di guerra”, promettendo una risposta schiacciante.
Reazioni internazionali e rischio escalation
Gli Stati Uniti hanno evacuato il personale non essenziale dalle ambasciate in Iraq, Bahrein e Kuwait, temendo un allargamento del conflitto. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli USA non sono coinvolti direttamente negli attacchi, ma ha avvertito Teheran di negoziare prima che sia troppo tardi.
L’Unione Europea ha chiesto una soluzione diplomatica urgente, mentre il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha espresso grave preoccupazione per l’escalation militare.
Quali scenari per il futuro?
Con Israele che richiama decine di migliaia di soldati e l’Iran che minaccia una guerra prolungata, il Medio Oriente si trova sull’orlo di un conflitto su larga scala. Gli analisti temono che l’escalation possa coinvolgere altri Paesi della regione, con conseguenze imprevedibili per la stabilità globale.

