Bruxelles – giugno 2025
Con l’approvazione dello EU Space Act, la Commissione europea ha compiuto un passo storico verso la costruzione di una vera sovranità spaziale europea, ponendo le basi per un settore spaziale più sicuro, sostenibile e competitivo. In un contesto globale segnato dalla corsa allo spazio tra Stati Uniti, Cina e attori privati come SpaceX, l’Europa sceglie di dotarsi di un quadro normativo armonizzato per non restare indietro nella sfida del XXI secolo.
Un settore strategico, ma frammentato
Fino ad oggi, le attività spaziali in Europa erano regolate da una mosaico di normative nazionali, spesso incoerenti tra loro. Questa frammentazione ha ostacolato l’innovazione, aumentato i costi per le imprese e ridotto la competitività dell’industria europea sui mercati globali. Lo Space Act nasce per superare queste barriere, creando un mercato unico dello spazio e offrendo regole comuni a tutti gli operatori, europei e non, che forniscono servizi nell’UE.

I tre pilastri dello Space Act: sicurezza, resilienza, sostenibilità
Il regolamento si fonda su tre assi portanti:
- Sicurezza
Con oltre 11.000 satelliti attivi e altri 50.000 previsti nei prossimi dieci anni, lo spazio è sempre più affollato. A ciò si aggiungono oltre 128 milioni di detriti orbitanti, che aumentano il rischio di collisioni catastrofiche. Lo Space Act introduce obblighi per il tracciamento degli oggetti spaziali, la prevenzione di nuovi detriti e lo smaltimento sicuro dei satelliti a fine vita, per garantire un accesso continuo e sicuro alle orbite strategiche. - Resilienza
Le infrastrutture spaziali sono sempre più esposte a attacchi informatici e interferenze elettroniche. Il regolamento impone agli operatori di condurre valutazioni di rischio lungo l’intero ciclo di vita dei satelliti, applicare standard di cybersicurezza e segnalare incidenti secondo protocolli specifici. L’obiettivo è proteggere servizi critici come comunicazioni, navigazione e osservazione della Terra. - Sostenibilità
L’UE punta a rendere il settore spaziale ambientalmente responsabile. Le imprese dovranno misurare e ridurre l’impatto delle proprie attività, dalle emissioni di CO₂ alla gestione dei rifiuti spaziali. Saranno promosse tecnologie innovative come la manutenzione in orbita per prolungare la vita dei satelliti e ridurre la produzione di detriti.
Regole per tutti, sostegno alle imprese
Lo Space Act si applicherà a tutti gli operatori, inclusi quelli extra-UE come Starlink, che offrono servizi nel mercato europeo. I requisiti saranno proporzionati alla dimensione e al livello di rischio delle attività, con particolare attenzione alle start-up e alle PMI, che potranno beneficiare di sostegno tecnico e finanziario per adeguarsi alle nuove norme. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA), pur non essendo un’istituzione dell’Unione Europea, ha accolto con favore lo EU Space Act, riconoscendone il valore strategico per rafforzare la competitività e la sicurezza del settore spaziale europeo.

Secondo quanto emerso da fonti vicine all’ESA, l’agenzia considera il regolamento un passo importante verso una maggiore armonizzazione normativa tra gli Stati membri, che finora hanno operato con legislazioni nazionali spesso disomogenee. L’ESA ha sottolineato l’importanza di standard comuni per garantire la sicurezza delle operazioni in orbita, la gestione responsabile dei detriti spaziali e la resilienza delle infrastrutture critiche, in linea con le priorità già espresse nei suoi programmi tecnici.
Una visione strategica per l’economia spaziale europea
Accanto al regolamento, la Commissione ha presentato una visione per l’economia spaziale europea, che mira a rafforzare l’autonomia tecnologica dell’UE, stimolare l’innovazione e attrarre investimenti. Lo spazio è ormai un settore trasversale, che impatta su agricoltura, energia, trasporti, finanza, difesa e ambiente. L’Europa intende giocare un ruolo da protagonista in questa trasformazione.

Le parole della Commissione
“Il XXI secolo sarà il secolo dello spazio”, ha dichiarato Andrius Kubilius, Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio. “Con lo Space Act, l’Europa si dota degli strumenti per essere all’avanguardia, garantendo autonomia, resilienza e competitività”. Anche la vicepresidente Henna Virkkunen ha sottolineato l’importanza di “radicare la leadership europea nello spazio nella sicurezza, nella sostenibilità e nella lungimiranza strategica”.
Prossimi passi
Lo Space Act dovrà ora essere esaminato dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria. Se approvato, entrerà in vigore nei prossimi mesi, segnando l’inizio di una nuova era per lo spazio europeo.
In un mondo in cui lo spazio è sempre più conteso, l’Unione Europea sceglie di non restare spettatrice, ma di diventare protagonista consapevole e responsabile. Lo Space Act è il primo passo concreto verso questa ambizione.

