Un elicottero militare appartenente alla Missione di Stabilizzazione dell’Unione Africana in Somalia (AUSSOM) si è schiantato questa mattina all’aeroporto internazionale Aden Adde di Mogadiscio, provocando un violento incendio e seminando il panico tra il personale presente nello scalo.
A bordo del velivolo si trovavano otto membri dell’equipaggio, impegnati in un’operazione di routine. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale SONNA, l’elicottero ha perso quota durante la fase di atterraggio, impattando violentemente al suolo e prendendo fuoco pochi istanti dopo.
Le autorità locali e i soccorritori sono intervenuti tempestivamente, riuscendo a domare le fiamme e a evacuare l’area. Al momento non è stato diffuso un bilancio ufficiale delle vittime, ma fonti ospedaliere parlano di diversi feriti gravi e almeno tre decessi. Le operazioni di identificazione sono ancora in corso.
L’aeroporto è rimasto chiuso per circa due ore, prima di riaprire con operatività limitata. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire: si ipotizzano problemi tecnici al motore o un errore umano, ma non si esclude alcuna pista.
La Missione AUSSOM, che ha preso il posto della precedente AMISOM, è attiva in Somalia per sostenere la stabilizzazione del Paese e contrastare la minaccia del gruppo jihadista al-Shabaab. L’elicottero precipitato era impiegato in operazioni logistiche e di pattugliamento.

L’Unione Africana ha espresso cordoglio per l’accaduto e ha annunciato l’apertura di un’inchiesta congiunta con le autorità somale. “È un giorno di lutto per tutti noi”, ha dichiarato un portavoce della missione. “Onoreremo il sacrificio di chi ha perso la vita continuando a lavorare per la pace e la sicurezza in Somalia”.
L’incidente riaccende i riflettori sulle condizioni operative difficili in cui si trovano a lavorare le forze internazionali nel Corno d’Africa, tra infrastrutture precarie, minacce terroristiche e condizioni climatiche estreme.
