L’Unione Europea ha compiuto un passo storico verso la costruzione di un mercato della difesa integrato e autonomo. Il Parlamento europeo ha approvato il primo programma permanente finanziato dall’UE per l’industria della difesa europea, l’European Defence Industry Programme (EDIP), che segna l’avvio di una nuova fase nella politica di sicurezza comune.
L’obiettivo è chiaro: ridurre la dipendenza da fornitori esterni considerati poco affidabili, mettere in comune risorse e capacità industriali e rafforzare la sicurezza condivisa dei cittadini europei. In un contesto geopolitico segnato da tensioni globali e conflitti alle porte dell’Europa, Bruxelles punta a consolidare la propria autonomia strategica e a garantire una maggiore resilienza del settore.
Il programma EDIP si articola su quattro direttrici principali: investire nella difesa prodotta in Europa, promuovere un approccio “Buy European” per privilegiare fornitori comunitari, creare nuovi strumenti per accelerare la produzione di sistemi militari e modernizzare le industrie della difesa, favorendo cooperazione e interoperabilità tra gli Stati membri.
La decisione del Parlamento europeo rappresenta un cambio di paradigma: la difesa non è più solo una questione nazionale, ma diventa un pilastro dell’integrazione europea. Per molti analisti, EDIP è anche un segnale politico forte, volto a dimostrare che l’UE intende giocare un ruolo da protagonista nello scenario internazionale, non solo come attore economico ma anche come garante della sicurezza.

Il successo del programma dipenderà dalla capacità degli Stati membri di coordinarsi e di investire congiuntamente, superando rivalità industriali e interessi nazionali. Ma il messaggio è chiaro: l’Europa vuole costruire una difesa “Made in Europe”, moderna, efficiente e indipendente.

