11 Dicembre 2025

La disinformazione russa è ormai riconosciuta come uno degli strumenti più incisivi della politica internazionale e ha assunto un ruolo centrale anche nel dibattito europeo e italiano.

Non si tratta soltanto di fake news diffuse in modo sporadico, ma di vere e proprie campagne coordinate, costruite per destabilizzare governi, alimentare divisioni interne e minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.

In Europa, queste operazioni hanno l’obiettivo di indebolire la coesione tra gli Stati membri, influenzare le elezioni e screditare l’Unione Europea e la NATO, presentandole come entità inefficaci o ostili.

L’Italia, in particolare, è considerata un terreno fertile per queste strategie: la polarizzazione politica, il malcontento sociale e la fragilità del sistema mediatico rendono più semplice la penetrazione di narrazioni manipolatorie e populiste. A ciò si aggiunge la presenza di reti di cyberattacchi e operazioni di spionaggio che hanno colpito infrastrutture digitali e istituzioni, confermando come il Paese sia un bersaglio privilegiato.


La risposta europea si è articolata negli ultimi anni attraverso nuove normative e strumenti di contrasto, come il Digital Services Act e il Digital Markets Act, oltre a iniziative di fact-checking e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, la rapidità con cui si diffondono le notizie false e la frammentazione delle risposte nazionali rendono la sfida particolarmente complessa.

Per l’Italia, come per l’intero continente, la disinformazione russa non è soltanto un problema di comunicazione, ma un vero e proprio mezzo di guerra politica che incide sulla sovranità e sulla stabilità delle democrazie. Riconoscere e contrastare queste campagne significa difendere non solo la verità, ma anche la capacità dei cittadini di partecipare consapevolmente alla vita politica.

In questo senso, la disinformazione diventa un tema cruciale per la sicurezza europea e per la credibilità delle istituzioni italiane, chiamate a rafforzare la resilienza del sistema informativo e a garantire un dibattito pubblico libero da manipolazioni esterne.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *