14 Dicembre 2025

Armi per l’Ucraina? Non con i nostri soldi: Francia e Italia stoppano Trump

Mentre gli Stati Uniti spingono per una nuova iniziativa di approvvigionamento congiunto di armi a favore dell’Ucraina, alcuni alleati europei stanno prendendo le distanze. In particolare, Francia e Italia hanno annunciato che non parteciperanno al piano guidato da Washington, segnando una divergenza significativa all’interno del fronte occidentale.

Secondo fonti diplomatiche, Parigi ha motivato la sua decisione con ragioni strategiche, preferendo mantenere una linea autonoma rispetto alla gestione americana del conflitto. Il governo francese, pur sostenendo l’Ucraina, ritiene che l’iniziativa statunitense rischi di centralizzare troppo il controllo degli aiuti militari, riducendo il margine di manovra degli Stati europei. Inoltre, la Francia ha già intensificato il proprio impegno attraverso sanzioni economiche e cooperazione bilaterale, e punta a un equilibrio tra pressione su Mosca e spinta diplomatica per un cessate il fuoco.

L’Italia, invece, ha motivato la propria posizione con vincoli di bilancio. Il governo ha dichiarato che non può sostenere ulteriori spese militari in questo momento, soprattutto in vista della legge finanziaria autunnale e delle priorità interne legate alla crescita economica e alla stabilità sociale. Roma ha comunque confermato il proprio impegno politico a favore dell’Ucraina, ma ha scelto di non aderire al meccanismo di acquisto congiunto proposto da Washington.

Queste scelte arrivano in un momento in cui l’Unione Europea ha appena approvato il suo 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia, uno dei più duri finora. Le nuove misure colpiscono il settore energetico, bancario e militare russo, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente la capacità di Mosca di finanziare la guerra. Tra le novità, il taglio del tetto al prezzo del petrolio russo, il blocco di oltre 100 navi della “shadow fleet” e nuove restrizioni sulle esportazioni di tecnologie dual-use.

Le conseguenze geopolitiche

La mancata adesione di Francia e Italia al piano americano potrebbe complicare la coesione del fronte occidentale, soprattutto in vista dei prossimi vertici NATO e G7. Washington sperava in un sostegno compatto per accelerare la consegna di sistemi avanzati come i missili Patriot e le munizioni a lungo raggio, ma le resistenze europee evidenziano differenze di approccio tra gli alleati.

Inoltre, la posizione di Parigi e Roma potrebbe rafforzare le spinte per una difesa europea più autonoma, svincolata dalla leadership statunitense. Alcuni analisti vedono in queste scelte un segnale di riequilibrio strategico, volto a evitare un’escalation incontrollata e a favorire una soluzione diplomatica.

Nel frattempo, l’Ucraina continua a ricevere forniture militari da altri Paesi europei e dalla NATO, ma il quadro resta frammentato. La sfida per l’Occidente sarà ora quella di mantenere la pressione su Mosca, senza perdere unità interna né compromettere la sostenibilità economica dei propri membri.

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